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La vaccinazione contro il Papillomavirus
La vaccinazione contro il Papillomavirus, responsabile del tumore alla cervice uterina, partirà a scaglioni in Italia. La decisione del Governo di offrire, a carico del Servizio sanitario nazionale, il vaccino gratuito per le dodicenni si è scontrata con l'autonomia regionale in campo sanitario



A fare il punto della situazione è il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità, che ha pubblicato su Epicentro (www.epicentro.iss.it) il rapporto 'Rilevamento sull'introduzione della vaccinazione anti-HPV nelle Regioni italiane: risultati preliminari'. Sono solo due, Valle d'Aosta e Basilicata, ad avere già avviato l'offerta attiva. Altre otto Regioni (Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto) partiranno a gennaio prossimo, mentre Sardegna, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno fissato la data rispettivamente a febbraio, marzo e giugno 2008. All'appello mancano Abruzzo, Campania, Marche, Molise, Lombardia, Provincia autonoma di Trento. "Tutte le 13 Regioni che hanno programmato la data di avvio del programma di vaccinazione - riferisce il documento - prevedono l'offerta gratuita per le dodicenni, per cui il vaccino è stato inserito nella fascia H del prontuario farmaceutico nazionale. La gratuità per questa fascia di età è esplicitamente prevista anche in Campania, Lombardia e Marche, anche se in queste Regioni non è stata fissata la data di avvio dell'offerta. Quattro Regioni prevedono la gratuità per altre fasce d'età oltre alle dodicenni, e due stanno valutando questa opportunità. Sette delle undici Regioni che hanno programmato l'offerta del vaccino anti-Hpv ne prevedono anche la disponibilità in co-payment per altre fasce di età; altre due Regioni ne stanno valutando la disponibilità. Anche la Lombardia sta definendo per quali fasce di età prevedere il co-payment". Nessuna decisione è invece stata ancora presa da Abruzzo, Molise e Provincia di Trento. "La maggior parte delle Regioni - ricorda il rapporto - ha riferito che registrerà le vaccinazioni effettuate su anagrafi informatizzate. Solo una Regione ha scelto di utilizzare registri cartacei". Infine, la formazione degli operatori è stata già effettuata in quattro Regioni (Veneto, Liguria, Basilicata, Valle d'Aosta). "In Emilia-Romagna - continua - sono già state organizzate molte iniziative formative: il programma proseguirà nei prossimi mesi. In altre sei Regioni la formazione è stata pianificata e verrà condotta nel prossimo semestre (Lazio, Puglia, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Molise, Calabria). Basilicata e Valle d'Aosta hanno riferito di avere messo a punto del materiale per la comunicazione.
Molte Regioni hanno indicato la necessità di disporre di materiale per la formazione degli operatori e di materiale divulgativo messo a punto a livello nazionale".



Fonte Doctornews.it
02/11/2007

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